L’effetto Pigmalione è un meccanismo psicologico che riguarda il ruolo delle aspettative nei confronti di se stessi e degli altri e del potere che hanno nel determinare la realtà. Si tratta di un effetto che è stato studiato nell’ambito scolastico ma che in realtà si applica benissimo anche in ambito familiare. Vediamo quindi di cosa si tratta.

Effetto Pigmalione: cos’è

L’effetto Pigmalione viene chiamato anche “profezia che si autoavvera” proprio perché si tratta di un pensiero o una convinzione che una persona ha e che ha il potere di influenzare il proprio comportamento e le proprie aspettative nei confronti di se stessi o di qualcun altro, tanto da determinare proprio ciò che si pensava.

Facciamo un esempio. Se io mi convinco di non essere portata per la matematica (leggi anche “Matematica: perché molti bambini la detestano?“), non mi impegnerò più di tanto negli esercizi e, quindi, durante la verifica farò molti errori, ottenendo un voto basso che conferma la mia convinzione iniziale di non essere portato per la matematica.

Questo meccanismo accade anche nei confronti di altre persone, ed ecco quindi che arriviamo all’ambito educativo che più mi interessa. Se è la maestra a pensare che il bambino non sia per niente portato per la matematica, potrebbe essere portata a non chiamarlo spesso alla lavagna o a proporgli esercizi più semplici rispetto ai compagni; facendo così però non stimola il bambino ad esercitare maggiormente le sue capacità matematiche rischiando di favorire prestazioni scadenti che vanno a confermare la convinzione originaria.

Si tratta nella maggior parte dei casi di un meccanismo di cui la persona non è consapevole; per questo può danneggiare i bambini che sono oggetto di convinzioni di carattere negativo.

Effetto Pigmalione: esperimento

L’effetto Pigmalione è stato descritto attraverso un esperimento di psicologia sociale da Rosenthal nel 1965. Il ricercatore voleva indagare l’effetto dell’aspettativa degli insegnanti sul rendimento scolastico degli allievi e ha effettivamente trovato che essa ha il potere di influenzare i risultati scolastici dei bambini.

L’esperimento prevedeva che agli insegnanti di una classe venissero comunicati i nomi dei bambini che avevano ottenuto un punteggio elevato del Quoziente di Intelligenza (QI) (leggi anche: “Intelligenza: intelligenti si nasce o si diventa?“) ad un ipotetico test che in realtà non era stato somministrato; i nomi dei bambini quindi erano stati scelti a caso. L’esperimento prevedeva di rimisurare il QI a distanza di un anno per verificare se le aspettative di prestazione indotte nelle insegnanti avessero influenzato o meno i risultati scolastici degli alunni. I risultati dimostrarono proprio questo e cioè che i bambini presentati come più intelligenti avevano migliorato il loro QI. Le insegnanti, quindi, aspettandosi da questi bambini buoni risultati, hanno finito per influenzare positivamente le loro prestazioni. Hanno però anche influenzato negativamente quelle degli altri bambini!

Effetto Pigmalione: conclusione

Le aspettative che gli adulti si creano sui bambini sono un elemento determinante del processo educativo in quanto hanno il potere di influenzare i bambini positivamente o negativamente. Nell’ambito scolastico è davvero importante, quindi, che i maestri o i professori utilizzino consapevolmente l’effetto Pigmalione al positivo cioè credano nei propri alunni e li stimolino sempre a fare del loro meglio così da confermare le loro capacità. Questo diventa particolarmente importante per quelle categorie di alunni che partono svantaggiati per qualche motivo, perché sono immigrati per esempio, o perché hanno la diagnosi di Disturbo Specifico dell’Apprendimento o un Ritardo Mentale. Inoltre ritengo che l’effetto Pigmalione in positivo non valga solo per le prestazioni scolastiche ma ancora di più per l’aspetto relazionale.

Dott.ssa Serena Costa, psicologa dell’infanzia (serenacosta.it@gmail.com)

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2 Commento

  • Ornella
    Pubblicato 22 Novembre 2020 16:02 0Likes

    Grazie per questo articolo, semplice ed esaustivo!

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