Avete mai sentito parlare di apprendimento vicario o osservazionale? O forse avete sentito parlare di Albert Bandura, teorico dell’apprendimento sociale, che ha studiato questo modo di imparare? Ebbene sì, i nostri bambini non imparano solo a scuola, anzi, imparano prima di tutto osservando persone di cui loro hanno fiducia come genitori o fratelli.

Apprendimento vicario

L’apprendimento vicario è un modo di apprendere comportamenti nuovi che passa attraverso l’imitazione di qualcun altro, ed è frutto di un processo cognitivo attivo che si verifica in modo non visibile nell’immediato. In pratica i bambini che apprendono osservando non lo fanno immediatamente ma passano attraverso 4 fasi.

Per esempio, proprio oggi mio figlio ha riprodotto per la prima volta un comportamento che di solito fa sua sorella (congiungere le mani per chiedermi qualcosa): questo processo di apprendimento non è nato ora ma qualche giorno fa nel momento in cui lui ha osservato con interesse quel comportamento messo in atto da sua sorella.

  • La prima fase dell’apprendimento vicario, infatti, è quando il bambino dedica attenzione ad un comportamento il quale suscita un vero interesse;
  • la seconda fase è definita “ritenzione” ed è il momento in cui ciò che ha colpito il bambino viene immagazzinato in memoria, sottoforma di immagini o di parole o di una narrazione;
  • durante la terza fase, detta di “produzione“, quei dati immagazzinati vengono messi a confronto con le abilità già possedute dal bambino;
  • nella quarta e ultima fase, il bambino metterà in atto quel nuovo comportamento solo se è motivato a metterlo in atto.

Cosa i bambini imparano attraverso l’apprendimento osservazionale?

I bambini, sin da piccolissimi, apprendono attraverso l’apprendimento vicario o osservazionale. I bambini infatti osservano in continuazione le loro principali figure di riferimento, mamma e papà e fratelli quando ci sono. E questa è una grande nostra responsabilità di genitori! Perché sappiamo bene che noi siamo un modello di apprendimento fondamentale in quanto loro hanno fiducia in noi e per cui vogliono imitarci! (Leggi anche “Imitazione nei neonati: cosa dice la scienza? E la mia esperienza?“)

E’ molto bello vedere quando i nostri cuccioli apprendono modi di fare caratteristici di qualcuno, per esempio la camminata del nonno, oppure il modo di apparecchiare la tavola di papà o di mamma. E’ un po’ meno bello però quando magari apprendono le parolacce che dice il fratello o il genitore, oppure modalità di gestione della rabbia poco funzionali che ha osservato in famiglia.

Quindi, se sei un genitore, ti invito a fare una riflessione sull’esempio che dai ai tuoi figli perché è molto probabile che quello che fai davanti ai loro occhi ti si ripresenterà da parte loro.

Dott.ssa Serena Costa, psicologa dell’infanzia (serenacosta.it@gmail.com)

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