La consapevolezza di se stessi è un tassello importantissimo del benessere di un bambino. Un bambino consapevole di se stesso, sa riconoscere le emozioni che prova, le sa nominare e sa trovare un modo appropriato per esprimerle senza dover far male a se stesso o agli altri.

Come non chiedersi, quindi, come poter favorire una buona consapevolezza di Sé nei propri figli? Ti ti sei mai fata questa domanda?

I genitori possono fare molto in questo senso, partendo dall’osservazione attenta di come si mettono in relazione con loro.

L’autoconsapevolezza secondo Goleman

Goleman, teorico del concetto di Intelligenza emotiva, sostiene che la consapevolezza di se stessi è la capacità di individuare e leggere i propri sentimenti e quelli degli altri e di gestire le emozioni in modo efficace. Il fatto che un bambino sappia riconoscere quando si sente felice, triste, arrabbiato, impaurito, ecc, gli permette di entrare in contatto con i propri punti di forza e con le proprie debolezze sviluppando un rapporto sincero ed equilibrato con se stesso. La consapevolezza delle proprie emozioni, inoltre, permette un maggiore controllo delle reazioni impulsive e, di conseguenza, una gestione più efficace delle relazioni interpersonali.

La consapevolezza di Sé nei figli: cosa può fare un genitore?

Un bambino può diventare consapevole di se stesso se i genitori riescono a riflettere il suo vissuto emotivo in maniera coerente con l’esperienza vissuta dal bambino stesso.   L’attenzione di mamma e papà, quindi, non dovrebbe essere centrata su loro stessi ma sul vissuto interiore del figlio. Se la loro attenzione è sul vissuto emotivo del figlio possono:

  • nominare l’emozione che sta provando il figlio
  • collegarla a segnali fisiologici, verbali e non verbali correlati
  • individuarne insieme una possibile causa scatenante
  • normalizzare l’esperienza
  • riflettere insieme sul modo del bambino di esprimerla
  • individuare eventuali modalità più funzionali

Esempi di reazione disfunzionale e funzionale di un genitore

Faccio due  esempi per far capire meglio.

Esempio 1: Anna, 2 anni, per la prima volta, fa la cacca nel vasino con una certa preoccupazione.

Se il genitore reagisce esultando e dicendo alla bimba che è stata bravissima, fa le foto alla cacca e dice di mostrarle a tutta la famiglia, la risposta del genitore, è centrata solo sulla propria felicità e non sull’emozione vissuta dalla bambina.

Meglio sarebbe una reazione più contenuta che si concentra sul vissuto della bambina dicendo per esempio “Tesoro, hai lasciato cadere la cacca nel vasino! Ti vedo un pochino preoccupata, sbaglio? E’ normale sentirsi così, è la prima volta che ti succede”

Esempio 2: Marco, 7 anni, si riprende con forza un suo gioco che il fratello di 4 si era preso senza permesso.

    Se il genitore reagisce arrabbiandosi con Marco perché essendo più grande dovrebbe comportarsi in un altro modo, la risposta del genitore non tiene conto del vissuto emotivo del figlio.

    Una risposta più coerente poteva essere: “Marco capisco che ti senti arrabbiato visto che tuo fratello ti ha preso il gioco senza chiederlo. Però prenderlo con la forza non è un buon modo per gestire queste situazioni. Cosa avresti potuto fare di diverso?”

    La consapevolezza di Sé nei figli è una questione di rispecchiamento

    La consapevolezza di Sé di un bambino è, quindi, strettamente collegata alla capacità dei genitori di effettuare un rispecchiamento coerente del vissuto del bambino. Difficile?

    Fammi sapere cosa ne pensi nei commenti e contattami se vuoi migliorare questa importante competenza genitoriale.

    Dott.ssa Serena Costa, psicologa dell’infanzia (serenacosta.it@gmail.com)

    Se ti è piaciuto l’articolo clicca “mi piace” sulla pagina e condividi l’articolo con i tuoi amici. Se vuoi essere aggiornato sui prossimi articoli e sulle prossime iniziative, iscriviti alla Newsletter (box in fondo se leggi dal cellulare, oppure in alto a destra da computer). Continua a seguirmi sul mio sito ma anche sui Social.

    Lascia un commento

    Il commento sarà verificato prima di essere pubblicato sul sito. Importante, inserire solo il nome ed evitare dati sensibili.