La gioia è una delle emozioni basilari che ognuno di noi prova in determinate circostanze. Tutti vorremmo provare quest’emozione il più possibile proprio perché si associa ad uno stato di benessere, ad un qualcosa che ci fa stare bene. Leggi anche “Perché ci emozioniamo?”. Ma secondo voi quanti modi ci sono per esprimere questo stato d’animo? Tanti, davvero tanti! In questo articolo vi voglio citare almeno una ventina di parole che riconducono a questa emozione basilare, ognuna con una sfumatura di significato diversa.
La diversa intensità della gioia
“Gioia” è il nome dell’emozione basilare e generico che solitamente si esprime con il sorriso e gli occhi. Ci si sente gioiosi perché uno dei nostri bisogni fondamentali è stato soddisfatto. Per esempio siamo gioiosi dopo aver mangiato, dopo che qualcuno ci ha fatto compagnia, quando incontriamo una persona che ci fa stare bene. In realtà, questa emozione, come tutte le altre, può essere vissuta con diversi gradi di intensità. Possiamo quindi dire che ci sentiamo “gioiosi o pieni di gioia” quando siamo ad un grado intermedio di intensità, diciamo che ci sentiamo “contenti” quando il livello è un po’ inferiore e “felici” oppure “al settimo cielo” quando invece il livello è alto. Si può usare anche la parola “euforici” quando la gioia si accompagna ad un’attivazione psicofisica di eccitazione.
Gioia collegata al concetto di piacere nella relazione
Spesso si dice che siamo felici quando ci piace qualcosa o qualcuno. Ci sono davvero tante parole che esprimono meglio questo stato emotivo sottolineando diversi aspetti. Per esempio possiamo dire di sentirci “affascinati” o addirittura “innamorati” quando ci sentiamo attratti da una persona, nel primo caso in particolare dalle sue capacità o attitudini, nel secondo caso, quando nemmeno si riesce aindividuare ciò che ci piace ma semplicemente quella persona ci suscita emozioni forti. Possiamo provare gioia quando siamo in compagnia di una persona che ci piace perché ad esempio ci divertiamo e quindi possiamo dire che ci sentiamo “divertiti”. Oppure possiamo dire di sentirci “appassionati” quando il piacere si associa ad una persona ma anche ad un’attività che ci piace particolarmente.
Gioia collegata al concetto di capacità
Spesso si prova gioia quando si ha la sensazione di essere capaci di fare qualcosa. Ecco che possiamo dire di sentirci “capaci” di compiere una determinata azione (per esempio capace di camminare, scrivere, incartare…) oppure addirittura “abili” se riteniamo di saperla fare molto bene. Possiamo sentirci “competenti” se riusciamo ad affrontare una situazione che richiede sia capacità tecnico-pratiche, sia conoscenze teoriche.
Gioia collegata al raggiungimento di un obiettivo
Una volta che ci si sente capaci, abili o competenti, di fronte ad un obiettivo da raggiungere, è possibile sentirsi “fiduciosi” perché si crede di potercela fare con le proprie capacità o con l’aiuto di qualcuno. Quando riusciamo a sentirci fiduciosi anche quando abbiamo di fronte degli ostacoli importanti che ci spaventano, possiamo anche dire che ci sentiamo “coraggiosi”, cioè pronti ad affrontare le difficoltà. Ci si può sentire anche “carichi” quando si percepisce dentro di sé di avere tante energie a disposizione.
Quando si prova gioia in corrispondenza di un obiettivo che è stato raggiunto, ci sono invece altre parole più appropriate per esprimere tale emozione. Per esempio si può dire che ci si sente “soddisfatti” per essere riusciti a terminare un compito in tempo, oppure per la qualità del risultato, oppure ancora perché qualcuno ha apprezzato ciò che abbiamo fatto. Il grado di soddisfazione, quindi, dipende da qual era l’obiettivo che ci si era preposti e dal grado di impegno e sforzo che è stato necessario impiegare. Se si dice che ci sentiamo “orgogliosi” o addirittura “fieri” di noi stessi, significa che il livello di gioia è molto elevato.
Un altro modo per esprimere la sensazione di soddisfazione con un accento maggiore sulla soddisfazione di un bisogno, possiamo anche dire di sentirci “appagati”; il grado di soddisfazione è quindi molto elevato tanto da dare una sensazione di pienezza che può distoglierci temporaneamente da un atteggiamento di ricerca oppure può attivarci per cercare di mantenere la situazione che ci fa sentire appagati.
Si tratta di emozioni che favoriscono la costruzione di una buona autostima, cioè mirano a costruire un buon rapporto con se stessi. Quante di queste parole usate come genitori? E i vostri bambini quali usano?
Dott.ssa Serena Costa, psicologa dell’infanzia (serenacosta.it@gmail.com)
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6 Commento
Achile
Forse dovremmo avere anche noi in Italia gli specchi nei bagni che al mattino con una voce sensuale , dolce,ci sussurri del bell’aspetto e della persona bella e straordinaria che sei! (tutti i giorni !)L’uomo ha smarrito il senso della Gioia .La ricerca come una (utopia) senza accorgersi che solo sorridendo o accarezzare qualcuno ci fa stare bene e superare ogni ostacolo che la vita ti presenta :come fosse lo scontrino da pagare dopo aver consumato un pranzo! Ma lei lo sa la gioia è altro. Quindi trasferiamo questi stati intrinsechi in estrinsechi .Fare un bel sospiro e affidarsi perché no a qualcuno che da sempre cerca di Amarti !!!
Ida
Brava dottoressa
serena
Grazie Ida 🙂
ivana
bellissimo e devo dire anche che è molto chiaro
serena
Grazie Ivana!