Usare i rinforzi per aiutare i figli a migliorare in qualcosa è una strategia educativa molto utile e anche molto efficace, molto più delle punizioni. Occorre però usarli nel modo corretto. In questo articolo ti spiego quanti tipi di rinforzi ci sono, quali sono le regole affinché funzionino e ti farò degli esempi concreti per rendere il tutto più chiaro.
Usare i rinforzi con i figli: cosa sono i rinforzi
Un rinforzo tecnicamente è ciò che porta all’incremento di un comportamento. Trovi i dettagli nell’articolo “Il rinforzo positivo e negativo: impariamo a riconoscerlo“. Al contrario, ciò che porta a estinguere un comportamento prende il nome di “punizione”. Trovi i dettagli nell’articolo “Punizione positiva e negativa: significato“.
Esistono diversi tipi di rinforzi:
- i rinforzi materiali come cibo, regali, giochi
- i rinforzi sociali come apprezzamenti, lodi, riconoscimenti
- i rinforzi attivi come hobby, attività interessanti o desiderate
- i rinforzi simbolici cioè qualcosa (adesivi, oggetti, punti..) che permette di acquisire altri rinforzi (token economy)
Attenzione però perché anche una cosa spiacevole, per esempio continue sgridate e rimproveri, potrebbero diventare un rinforzo se soddisfano un bisogno, come quello dell’attenzione.
Usare i rinforzi con i figli: regole affinché i rinforzi funzionino
Se vuoi provare ad utilizzare i rinforzi a casa, devi sapere che per essere efficaci vanno impostati molto bene. Alcune indicazioni importanti sono queste:
- Va selezionato un comportamento solo da rinforzare.
- Il comportamento in questione deve essere fattibile per il bambino.
- Il rinforzo va dato subito dopo il verificarsi del comportamento o a breve distanza
- Il rinforzo va dato quando si verifica il comportamento, e mai tolto! Per nessun motivo!
- Il rinforzo è realmente rinforzante se è qualcosa che piace realmente al bambino.
- Il bambino deve essere libero di non mettere in atto quel comportamento (altrimenti si potrebbe sconfinare nell’ambito del ricatto).
Usare i rinforzi con i figli: esempi
In realtà noi nella vita quotidiana usiamo spesso i rinforzi, a volte anche in maniera inconsapevole. Rinforziamo quando per esempio diciamo “bravo” ad un bambino che ha fatto tutti i compiti per casa (rinforzo sociale positivo). Oppure quando permettiamo ad una bambina con ansia scolastica di rimanere a casa (rinforzo attivo negativo).
Usare i rinforzi in maniera consapevole e corretta permette di ottenere notevoli risultati in vari campi. Faccio tre esempi per chiarire come possono essere usati.
Esempio 1
Situazione di partenza: il bambino prende di mano i giochi a sua sorella senza chiedere (leggi anche “Gestire i litigi tra fratelli: tre consigli per non impazzire“)
Comportamento target: il bambino chiede alla sorella se gli può prestare il gioco
Rinforzo sociale: dico al bambino che apprezzo il suo comportamento. Frase di esempio “Bene! Vedo che questa volta hai chiesto a tua sorella il gioco anziché prenderglielo di mano, super!”
Esempio 2
Situazione di partenza: la bambina fa la cacca nel pannolino e chiede di farsi cambiare solo poche volte (leggi anche “Mio figlio fa sempre la cacca nelle mutande: come devo fare?“)
Comportamento target: la bambina fa la cacca e chiede di farsi cambiare
Rinforzo simbolico: può attaccare un adesivo ogni volta che si verifica il comportamento target
Rinforzo attivo(dopo 5 adesivi): si organizza la cena picnic tanto desiderata
Esempio 3
Situazione di partenza: la bambina lascia sempre i vestiti in disordine
Comportamento target: la bambina mette il pigiama sul letto
Rinforzo simbolico: può attaccare un adesivo ogni volta che si verifica il comportamento target
Rinforzo attivo(dopo 8 adesivi): la bambina può guardare un cartone animato in più
Dott.ssa Serena Costa, psicologa dell’infanzia (serenacosta.it@gmail.com)
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