Aiutare nei compiti scolastici può alimentare problemi scolastici nei propri figli? Alessandro Bartoletti ritiene di sì. Nel suo libro “Lo studente strategico” sostiene che intestardirsi ad aiutare i figli nei compiti per casa sembra non essere una strategia corretta.
Il genitore che aiuta nei compiti per casa
Bartoletti individua 3 tipi di aiuto genitoriale: l’aiuto sacrificante, l’aiuto democratico-permissivo e l’aiuto critico-perfezionista.
L’aiuto sacrificante avviene quando il genitore arriva a sostiutirsi ai figli o è costantemente presente mentre il figlio fa i compiti: questo tipo di aiuto favorisce una bassa autostima nei bambini, sviluppando un maggior senso di frustrazione di fronte agli ostacoli, un maggior bisogno di conferme, ostilità e persino senso di colpa.
L’aiuo democratico-permissivo consiste invece nel privare il figlio di regole che guidino nel percorso di apprendimento in quanto si crede giusto lasciare i figli liberi di autogestirsi. Il fatto è che spesso questa libertà si trasforma in anarchia che porta poi il genitore a continui incoraggiamenti. L’attenzione sulla facilità del compito e non sulla sfida che ogni apprendimento è per un bambino, rischia di indurre quest’ultimo ad arrendersi anziché a trovare le risorse per fronteggiare il compito.
L’aiuto critico-perfezionista consiste nel produrre eccessive interruzioni durante i compiti per individuare gli errori commessi e spiegarne la natura; inoltre il genitore tende ad eccedere in elogi (sei bravo) seguiti da rimproveri (è che non stai attento!). Questo atteggiamento inibisce la comprensione e aumenta la confusione, fino a portare il bambino a sbagliare ulteriormente, a distrarsi, a ribellarsi o addirittura a negare gli errori.
Consigli
Se ti sembra di appartenere a questa categoria di genitori, prova a riflettere un po’ di più sul tuo ruolo nel momento dei compiti a casa. Ti potrebbe essere utile leggere l’articolo: “Compiti a casa: il genitore guida”. I compiti per casa sono qualcosa che spetta al bambino imparare ad affrontare da solo. Quello che devi fare tu è aiutarlo a fare da solo, creando quel clima di fiducia e incoraggiamento necessario ad un buon apprendimento. Quindi, concorda con tuo figlio alcune regole che deve rispettare e incoraggialo a rispettarle; non sostituirti però a lui e non diventare una presenza negativa.
Dott.ssa Serena Costa, psicologa dell’infanzia (serenacosta.it@gmail.com)
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