La scuola è terminata e quindi, è arrivato il momento dei compiti per le vacanze! Su questo argomento ho già scritto in passato: per esempio ho messo in luce come i compiti delle vacanze, sebbene siano qualcosa che riguarda i bambini, spesso diventano qualcosa che i genitori vivono come una punizione per loro stessi. Ho pensato quindi di scrivere un articolo con 4 consigli su come gestire i compiti per le vacanze nel modo più sereno possibile.

Chiarisci il tuo ruolo

La prima cosa da fare dopo aver permesso ai figli di godersi qualche giorno di riposo dalla scuola, è quella di chiarire il vostro ruolo di genitori rispetto all’argomento “compiti per le vacanze”. Come ho spiegato nell’articolo “I compiti a casa: il genitore guida” la responsabilità dei compiti è dei bambini e, quindi, il genitore si deve limitare a sostenere il figlio in questo compito. Questo significa che non può disinteressarsene completamente ma nemmeno diventare una presenza assillante e persecutoria che rende i compiti a casa ancora più ostici di quello che magari lo sono già.

Aiuta tuo figlio a fare un programma di lavoro

Una volta chiarito il proprio ruolo, la mamma può diventare operativa aiutando i figli a pianificare un “programma di lavoro” per tutta l’estate. Questo significa valutare insieme al figlio la mole di lavoro assegnata dagli insegnanti e distribuirla nel corso dell’estate tenendo conto delle vacanze e di altri eventuali impegni. Può essere utile a tal proposito crearsi una tabella con i giorni a disposizione in cui iniziare a cancellare tutti i giorni in cui non si faranno compiti, per esempio perché si andrà al mare, oppure perché si andrà in campeggio oppure per una festa ecc. Una volta cancellate le date “occupate”, occorre suddividere tutti i compiti assegnati nei restanti giorni. In questo modo si rendono conto di quanti compiti devono fare al giorno per riuscire a farli tutti.

Un altro aspetto importante da chiarire con i figli è in quale momento della giornata preferiscono dedicarsi ai compiti.

In questo modo il genitore aiuta il figlio a organizzare i suoi impegni ma occorre stare molto attenti a rendere il bambino protagonista di questo lavoro. Non deve essere il genitore a decidere come suddividere i compiti ma deve essere il bambino stesso. Il compito del genitore è farlo riflettere sulla ragionevolezza delle sue idee e di trasmettere fiducia rispetto poi alla messa in pratica del programma. Il compito del genitore non è finito qui. A questo punto deve aiutare il figlio a rispettare il suo calendario, e là dòve non sia possibile rispettare il piano, diventa importante aiutarlo a riflettere sul perché e a fare, quindi, delle modifiche.

Prevedi dei momenti di autoriflessione sul programma

Dato che non è semplice per un bambino fare questo tipo di lavoro e dato che è difficile anche per il genitore rinunciare alla tentazione di fare il programma al posto del figlio, può essere utile prevedere dei momenti di autoriflessione lungo il percorso. Per esempio alla fine di ogni settimana mamma e figlio o papà e figlio possono fare un’analisi su come stia andando. Le domande che si possono porre sono:

  • sono riuscito a rispettare il mio programma settimanale?
  • se sì perché? Se no perché?
  • Quali difficoltà ho incontrato? Ho sovrastimato i tempi di esecuzione o ho avuto dei contrattempi?
  • Come posso risolvere queste difficoltà?

Stabilisci dei premi se gli obiettivi vengono raggiunti

Con i bambini un po’ meno motivati può essere molto utile prevedere anche dei rinforzi durante il percorso. Se il bambino cioè è riuscito a rispettare il programma e a organizzarsi in autonomia, potrebbe beneficiare di qualcosa che gli piace tanto o di un’attività per lui piacevole. Il tipo di rinforzo da pianificare va pensato con attenzione a seconda del bambino. Per alcuni potrebbe essere sufficiente una lode del genitore, ma per altri potrebbe essere necessario iniziare con qualcosa di più concreto. L’utilizzo dei rinforzi è una strategia che ha l’obiettivo di aiutare i bambini a trovare la motivazione per affrontare qualcosa che per loro è molto ostico, come possono essere proprio i compiti per le vacanze. Una volta passata la prima fase, con il tempo i rinforzi materiali (figurine, giochetti..) vanno sostiutiti piano piano con rinforzi sociali (uscita al cinema, gioco insieme, lode..) e poi sempre di più verso motivazioni più interne (il piacere di gestirsi in autonomia, la soddisfazione personale, la curiosità…).

Cosa ne pensi? Ti sembrano utili questi 4 consigli? Fammi sapere nei commenti se sei riuscito a seguirli.

Dott.ssa Serena Costa, psicologa dell’infanzia (serenacosta.it@gmail.com)

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