Il cyberbullismo è un tipo specifico di bullismo che, proprio per il luogo virtuale in cui si realizza, assume caratteristiche peculiari molto gravi per le vittime. Nell’articolo “Il bullismo: cos’è e come si manifesta” avevo illustrato gli elementi che caratterizzano il bullismo, mentre nella “Guida per adulti contro le prepotenze” ho spiegato più in dettaglio la peculiarità del cyberbullismo. La novità importante che voglio segnalarvi è che è stata approvata da poco una legge specifica per contrastare il fenomeno del bullismo telematico. Il 17 maggio 2017 la Camera dei deputati ha, infatti, approvato in via definitiva la proposta di legge A.C. 3139-B, volta alla prevenzione e al contrasto del fenomeno del cyberbullismo. Come si vede dal documento, si tratta di un tentativo normativo che dura da ben 2 anni, che ha visto più passaggi tra il Senato e la Camera. Ora vi illustro le principali novità.
Legge specifica sul cyberbullismo
Una prima novità importante è che è stato scelto di fare una legge specifica per il cyberbullismo, escludendo riferimenti al fenomeno più generale del bullismo. Non so se questo è un bene o un male, però di certo, i danni che sta procurando in quest’ultimo periodo questo fenomeno nuovo, ha messo in evidenza sempre di più la necessità di una regolamentazione che possa arginare le gravi conseguenze dell’anonimato e della diffusione incontrollata del materiale oggetto di cyberbullismo. Questa maggiore specificità potrebbe rendere gli interventi più efficaci. Il rischio, però, è di minimizzare l’importanza di pensare interventi integrati ed efficaci anche per il fenomeno del bullismo tradizionale che continua ad accadere.
Cyberbullismo: finalmente una definizione normativa
Una seconda novità importante è che ora esiste una definizione normativa del fenomeno. Nella proposta di legge il cyberbullismo viene definito una “forma di pressione, aggressione, molestia, ricatto, ingiuria, denigrazione, diffamazione, furto d’identità, alterazione, acquisizione illecita, manipolazione, trattamento illecito di dati personali in danno di minorenni, realizzata per via telematica, nonché la diffusione di contenuti on line aventi ad oggetto anche uno o più componenti della famiglia del minore il cui scopo intenzionale e predominante sia quello di isolare un minore o un gruppo di minori ponendo in atto un serio abuso, un attacco dannoso, o la loro messa in ridicolo”.
Come vedete, compaiono i principali elementi tipici del bullismo: comportamenti illeciti, intenzionalità del comportamento, la presenza di una o più vittime, serie conseguenze per quest’ultime. Manca la reiterazione del comportamento perché probabilmente la gravità dei comportamenti e delle conseguenze è già sufficiente per giustificare un intervento immediato.
Legge sul Cyberbullismo: target sui minori ma con qualche differenza di trattamento
La legge nella sua ultima versione si è focalizzata sul mondo dei minori per aumentarne la specificità. Tuttavia, ha inserito una distinzione per quanto riguarda la possibilità di intervento nella protezione dei minori al di sotto o al di sopra dei 14 anni. In pratica “ciascun minore ultraquattordicenne, nonché ciascun genitore o soggetto esercente la responsabilità del minore … può inoltrare al titolare del trattamento o al gestore del sito internet o del social media un’istanza per l’oscuramento, la rimozione o il blocco di qualsiasi altro dato personale del minore, diffuso nella rete internet..”. Si tratta di una novità molto importante ma la cosa sconcertante è che se il minore vittima ha meno di 14 anni o addirittura è un adulto, questa possibilità pare non prevista. Questa limitazione potrebbe nuocere proprio ai più deboli.
Legge sul Cyberbullismo: obiettivo educativo
La legge definitiva ha optato per togliere i riferimenti a strumenti di natura penale per centrare l’attenzione sull’importanza di un intervento preventivo a carattere educativo.
Oltre alla possibilità precedentemente citata di richiedere l’oscuramento, la rimozione o l’eliminazione di materiale diffuso in Internet, la legge prevede per esempio la formazione del personale e la sensibilizzazione della cittadinanza attraverso incontri a tema. Viene, inoltre, posta particolare attenzione al mondo della scuola, inteso come luogo educativo di elezione. Gli interventi previsti dalla legge sono vari, dalla promozione di bandi, l’individuazione di un referente sul cyberbullismo per ogni scuola che possa coordinare gli interventi, dalla formazione del personale scolastico, l’attivazione degli studenti in attività di peer education, fino all’individuazione di misure di sostegno e rieducazione dei minori coinvolti.
Per sottolineare il carattere educativo della legge, si è deciso di inserire la procedura di ammonimento, strumento pensato per responsabilizzare i ragazzi tra i 14 e i 17 anni autori di reato di cyberbullismo. In pratica, fino a quando non venga presentata querela o denuncia dalla vittima, il questore potrà convocare il responsabile della condotta illecita, commessa nei confronti di altro minorenne, e ammonirlo oralmente invitandolo a rispettare la legge, il tutto in presenza di un genitore o di chi ne faccia le veci.
Legge sul Cyberbullismo: intervento integrato
L’attenzione della legge è proprio quella di attivare un intervento integrato tra più soggetti per essere realmente efficaci nella prevenzione del fenomeno cyberbullismo. Non solo, quindi un intervento nella scuola che possa operare in collaborazione con Forze di polizia, associazioni e centri di aggregazione giovanile presenti sul territorio, ma e’ stato pensato un tavolo tecnico in cui faranno parte: rappresentanti ministeriali, l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, il Garante per l’infanzia e l’adolescenza, il Comitato di applicazione del codice di autoregolamentazione media e minori, il Garante per la protezione dei dati personali, associazioni con comprovata esperienza nella promozione dei diritti dei minori e degli adolescenti e nelle tematiche di genere, gli operatori che forniscono servizi di social networking e degli altri operatori della rete internet, una rappresentanza delle associazioni studentesche e dei genitori, una rappresentanza delle associazioni attive nel contrasto del bullismo e del cyberbullismo.
Legge sul Cyberbullismo: sarà sufficiente?
L’approvazione di una legge sul Cyberbullismo è da considerarsi sicuramente come un buon intervento da parte del governo. Rimangono, tuttavia, delle perplessità sull’effettiva utilità della legge per difendere le vittime di questo fenomeno e per prevenirlo efficacemente. Per un approfondimento sulle perplessità a livello giuridico ma anche sui punti di forza vi suggerisco di leggere un articolo molto interessante: “Contrasto al cyberbullismo: una legge utile?“. Un’altra perplessità che mi viene è che la figura dello psicologo non viene nominata. Può essere che sono di parte ma credo che in un ambito così delicato come questo la figura dello psicologo sarebbe davvero importante per supportare vittime e artefici di questi atti, ma anche operatori che lavorano con minori. Per il resto occorre attendere che questa legge diventi operativa e che ci siano esperienze a testimoniarne l’efficacia. Voi cosa ne pensate?
Dott.ssa Serena Costa, psicologa dell’infanzia (serenacosta.it@gmail.com)
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