Recentemente mi è stata fatta una domanda sulla nudità dei genitori davanti ai figli. In pratica un papà mi ha chiesto fino a che età si può mostrarsi nudi davanti ai figli. Questa domanda mi è sembrata da subito interessante e importante da affrontare perché mette in evidenza come nel mondo adulto non ci sia una linea comune rispetto a questo argomento. Questo succede perché nella storia della nostra società ci sono stati periodi in cui la nudità era qualcosa da nascondere perché subito collegata alla sessualità, a periodi di maggiore libertà. Quindi diventa importante per un genitore avere le idee chiare su come gestire questo aspetto nel rapporto con i figli perché è in gioco la loro serenità e la loro sicurezza.
La nudità nei bambini
Partiamo dal considerare che il corpo è sin dalla nascita il principale veicolo di contatto con i propri genitori e abbracci, e baci rappresentano un modo per sentire l’amore dei genitori. La nudità nei primi 2-3 anni di vita viene vissuta con estrema naturalezza senza emozioni di imbarazzo o pudore, tanto che i bimbi si muovono nudi in mezzo agli altri senza problemi. I bambini crescendo, diventano curiosi rispetto alle proprie parti intime e a quelle dei compagni, tanto che tra i giochi dei bambini possono comparire anche giochi sessuali. Manifestano interesse anche verso le parti intime dei genitori ma anche qui per curiosità. I bambini, infatti, provano delle sensazioni sessuali fin dalla nascita e continuano a manifestare interesse per tutto ciò che riguarda l’area della sessualità per tutto il corso del loro sviluppo.
Sebbene i bambini, se non condizionati diversamente, vivano la nudità con naturalezza, crescendo capiscono che riguarda sempre più una dimensione di privacy; verso i 3-4 anni, infatti, può comparire il pudore, quell’emozione che li fa sentire un po’ a disagio nel momento in cui qualcuno li osserva mentre sono nudi oppure mentre osservano scene di nudità e manifestano quindi desiderio di privacy.
Occorre inoltre ricordare che, crescendo, i bambini, divengono anche destinatari di contenuti relativi alla nudità e sessualità provenienti dal mondo della pubblicità, della tv, dei social e, sempre più diventano ricercatori attivi di informazioni sui Internet.
Nudità: a cosa è necessario prestare attenzione
La ricerca contemporanea ormai mette in evidenza con chiarezza che la nudità in quanto tale e una varietà di comportamenti sessuali sono attesi e appropriati allo sviluppo nei bambini. Tuttavia non è infrequente, purtroppo, che i bambini subiscano molestie sessuali o veri e propri abusi sessuali all’interno della famiglia, da un genitore, da fratelli, da cugini, zii, nonni, ecc o da altri adulti estranei alla famiglia. E quando questo accade i bambini tendono a manifestare comportamenti sessualizzati con una maggiore frequenza o intensità ed è bene, quindi, che un genitore sappia riconoscere eventuali segnali.
Nudità dei genitori davanti ai figli: opportunità e rischi
Mostrarsi nudi ai figli, quindi, è sbagliato? Oppure va bene fino ad una certa età e poi no? Risponderei a questa domanda con delle riflessioni.
Prima di tutto dobbiamo considerare che il rapporto genitore-figlio è un rapporto impari, cioè non alla pari come succede tra bambini e, quindi, il genitore ha un ruolo educativo e protettivo. Deve, quindi, chiedersi che effetto hanno su un minore le proprie scelte, i propri comportamenti e atteggiamenti.
Qualche esempio
Proviamo a fare qualche esempio.
Se un genitore è abituato a non nascondersi quando è in bagno nudo o passa per la casa nudo, o fa il bagno con il figlio o la figlia, o dorme nello stesso letto, è probabile che il figlio cresca pensando che sia naturale comportarsi in questo modo in una relazione famigliare e potrebbe essere per lui o lei più facile fare domande sulla sessualità al genitore.
Queste esperienze possono essere considerate accettabili:
- fino a che il bambino è piccolo (età prescolare)
- fino a che per il bambino queste esperienze non causino disagio o imbarazzo
- se tutti i momenti di contatto fisico genitore-bambino avvengano esclusivamente per esprimere affetto e amore, non per rispondere ad un piacere di natura sessuale del genitore
Però c’è da considerare che un minore abituato a queste esperienze a stretto contatto con la nudità di un adulto, potrebbe essere più a rischio perché meno allenato a porre un limite protettivo.
Se, invece, un genitore è abitato a nascondere la propria nudità e a mostrarsi a disagio ogni volta che il figlio vede il corpo del genitore o ogni volta che il bambino fa domande sul proprio corpo o sulla sessualità, il bambino potrebbe crescere pensando che mostrarsi nudi sia qualcosa di sbagliato o di cui vergognarsi o di cui non parlare. Questa mancanza di condivisione serena in merito alla nudità potrebbe ostacolare la condivisione delle sue curiosità o difficoltà con i genitori. Una maggiore privacy in famiglia potrebbe però proteggerlo da potenziali situazioni rischiose.
Conclusioni
La scelta di mostrarsi liberamente nudi in famiglia è una scelta molto personale ma può avere effetti sul percorso di sviluppo del figlio. Abituare i bambini sin da piccoli a conoscere il proprio corpo nella sua nudità e a condividere ogni dubbio o perplessità con i famigliari, è un aspetto protettivo. Ma lo è anche abituarlo in famiglia a coltivare spazi di privacy. Il compito dell’adulto è sostenere i bambini in questo processo di conoscenza del proprio corpo e della propria sessualità, non con paura, imbarazzo, vergogna, ma con serenità e naturalezza, e aiutarli a comprendere che la dimensione della nudità e della sessualità è qualcosa di molto intimo che va protetto da sguardi, contatti o atti indesiderati.
Quindi, ritornando alla domanda, ognuno trovi la sua risposta. L’importante è essere consapevoli che le proprie convinzioni, sentimenti, valori, atteggiamenti, parole, azioni, hanno una forte influenza sul rapporto che i vostri figli avranno nei confronti del loro corpo, della sessualità, e nel rapporto con gli altri.
Dott.ssa Serena Costa, psicologa dell’infanzia (serenacosta.it@gmail.com)
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