Alcuni bambini fanno ancora pipì e cacca nelle mutandine alla scuola materna. Se nel primo anno può non rappresentare un problema, negli anni successivi potrebbe diventarlo. I bambini, infatti, diventano sempre più attenti a quello che succede ai compagni e diventano anche più consapevoli di quello che accade a loro stessi. Chi fa pipì e cacca nelle mutandine alla scuola materna potrebbe iniziare a percepire di non essere all’altezza degli altri e addirittura potrebbero iniziare le prese in giro. Frasi del tipo “maestra, Luca puzza!” oppure “Anna è tutta bagnata!” possono mettere molto in imbarazzo. Se poi pensiamo a tutti i problemi pratici che l’arrivo della pandemia ha portato (leggi anche “Pandemia: qual è il ruolo dei genitori nell’emergenza Coronavirus?“), il cambio dei bambini è diventato un problema per l’organizzazione scolastica. Nella maggior parte dei casi che ho seguito c’è sempre stata una maestra o un’inserviente ad occuparsene; nei casi meno fortunati, i genitori si sono ritrovati costretti a venire a prendere i figli perché nessuno poteva cambiare il bambino. Tutto questo può incidere sul benessere emotivo. Ecco quindi alcuni consigli per le maestre che hanno un bambino che fa pipì e cacca nelle mutandine alla scuola materna.
Pipì e cacca nelle mutandine alla scuola materna: l’importanza della comunicazione scuola-famiglia
Il primo elemento importante per aiutare i bambini che fanno pipì e cacca nelle mutandine alla scuola materna è avere una buona comunicazione scuola-famiglia. Questo significa che è fondamentale che genitori e maestre si confrontino sulla difficoltà del bambino, la analizzino e trovino una modalità condivisa di gestione. L’aiuto di uno psicologo dell’infanzia per questo aspetto può aiutare molto, o almeno la mia esperienza mi dice che è così. (Sull’argomento comunicazione scuola-famiglia leggi anche: Scene di vita familiare 6: “Il commento alla nota della maestra”)
Pipì e cacca nelle mutandine alla scuola materna: l’importanza della riservatezza
Un altro elemento fondamentale è che la difficoltà del bambino sia trattata con una certa riservatezza. Quando accade che l’alunno fa pipì o cacca nelle mutandine è importante che la maestra non renda pubblico l’accaduto. Basterebbe almeno che cerchi di trattarlo nel modo più riservato possibile. Ricordo che in un caso che avevo seguito accadeva che al bambino veniva detto di stare alla porta con il sacchetto del cambio ad aspettare la maestra. Il vissuto del bambino era di forte imbarazzo tanto che riferiva alla madre di dover stare alla porta per ore! E’ evidente che non stava ore ma la cosa poteva essere gestita molto meglio. Il consiglio che ho dato è che, una volta accortasi del fatto in questione, prima avrebbe dovuto finire quello che stava facendo e poi andare dal bambino. Inoltre, il cambio sistemato fuori sull’appendino dentro uno zainetto era sicuramente meno impattante per il bimbo. Il tutto avveniva così in modo molto discreto senza che nessuno se ne accorgesse.
Pipì e cacca nelle mutandine alla scuola materna: l’importanza di un’alleanza maestra-bambino
Come ultimo consiglio direi alla maestra di creare un’alleanza con il bambino per rassicurarlo sul fatto che è lì per aiutarlo e non per rimproverarlo. Molti bambini che fanno ancora pipì e cacca nelle mutandine alla scuola materna, si vergognano a chiedere di essere cambiati. Per questo, spiegare loro che la maestra conosce questa difficoltà e che è lì per aiutarlo senza farlo sentire in imbarazzo, li rassicura molto. Per esempio per far capire questa disponibilità la maestra può concordare con il piccolo alunno di fargli l’occhiolino quando “ha prodotto” oppure altri segnali particolari che solo loro conoscono.
Dott.ssa Serena Costa, psicologa dell’infanzia (serenacosta.it@gmail.com)
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