Alcuni bambini, durante la loro crescita, incontrano problemi con la cacca che possono essere di diversa natura. Ne ho parlato nell’articolo “Problemi con la cacca! Si tratta di Encopresi?” in cui ho messo in evidenza come le difficoltà con la cacca possono avere origini diverse, ma anche intensità diverse. Infatti, ci si può trovare in situazioni transitorie, oppure anche in situazioni in cui si è già strutturato un disturbo. In questo articolo, voglio parlare di quelle accortezze che un genitore può prestare per prevenire eventuali difficoltà con la cacca. Questi suggerimenti li ho tratti da un video corso sul tema dell’encopresi, a cura della dott.ssa Roberta Rubbino,
Psicoterapeuta – Responsabile Area Età Evolutiva Istituto A.T. Beck.

Problemi con la cacca: 3 accortezze che un genitore può prestare

La prima accortezza che un genitore può avere è quella di non eccedere nei primi 6 mesi con le manipolazioni esterne per favorire l’arrivo della cacca. Molti genitori, infatti, spinti dalla preoccupazione che il proprio bimbo non riesca ad espellere le feci, potrebbero ricorrere troppo spesso a delle manipolazioni sull’ano o a delle perette. Ovviamente in alcuni casi sono necessarie, ma il consiglio è di ridurle solo a situazioni di necessità perché il rischio è che l’apprendimento della defecazione venga ritardato: il bambino potrebbe infatti apprendere che per fare la cacca c’è bisogno di un aiuto esterno.

La seconda accortezza riguarda il periodo dai 18 ai 36 mesi, in pratica la fase in cui avviene l’avvicinamento al gabinetto o al vasino. Negli articoli “Vasino? Mio figlio non ne vuole sapere!” e “Vasino: è il momento giusto? Ecco i segnali”, ho messo in evidenza che l’utilizzo del vasino non è un traguardo per i genitori ma deve essere una conquista per il bambino. E’, quindi, vivamente sconsigliato, iniziare questo momento troppo presto, per esempio verso l’anno perché il bambino non è ancora consapevole di quello che sta succedendo; è, quindi, più probabile che il bambino manifesti disagio con la comparsa di problemi con la cacca. Lo è anche approcciarsi a questo momento con un atteggiamento troppo rigido al quale il bambino può rispondere con una vera e propria avversione ad andare sul vasino o sul water a fare la cacca.

Terza accortezza è quella di non iniziare il passaggio dal pannolino al vasino o water in alcuni momenti delicati, come per esempio l’arrivo di un fratellino, la separazione dei genitori, un lutto, la perdita del lavoro o altro. Dobbiamo, infatti, ricordare che per il bambino diventare autonomo nella gestione dei propri prodotti fisiologici, richiede energie psicologiche ed emotive importanti. Se si trovano in un momento difficile, è meglio aspettare o osservare attentamente se il bambino è disponibile a questo passaggio.

E voi, avete seguito queste accortezze? Avete incontrato problemi con la cacca? Fateci sapere la vostra esperienza che è sempre preziosa! Per chi vuole approfondire, nel mese di giugno condurrò una video conferenza su questo argomento. Scrivimi e ti darò tutte le informazioni.

Dott.ssa Serena Costa, psicologa dell’infanzia (serenacosta.it@gmail.com)

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