La rabbia è una tra le emozioni di base che svolge un’importante funzione evolutiva, quella di segnalare che c’è qualcosa che non va. Ne parlo nell’articolo Bambini e ragazzi arrabbiati: perché? nel quale illustro le varie situazioni che potrebbero suscitare tale emozione. Ma la cosa più difficile che riguarda la rabbia è trovare il modo migliore per gestirla. Infatti, spesso, questa arcaica emozione ci porta a fare o dire delle cose delle quali poi ci pentiamo, mettendo a rischio i rapporti interpersonali. Se gestire la rabbia è difficile per un adulto, immaginate per un bambino che ha come modello i genitori e che non ha ancora la maturità per autoregolarsi come potrebbe fare un grande. Scrivo questo articolo proprio per questo, cioè per suggerirvi 6 modi costruttivi che potete suggerire o mostrare come esempi per gestire al meglio la rabbia evitando di combinare dei pasticci.
Prima di sfogare la rabbia allontanati per un po’ da ciò che ti ha fatto arrabbiare
Una prima regola da imparare sulla rabbia è che è molto contagiosa: quando qualcuno si arrabbia suscita spesso questa emozione anche nell’altro, avviando un’escalation a volte molto pericolosa. Per esempio un bambino arrabbiato con il fratello perché lo ha disturbato, potrebbe reagire dicendogli parolacce; il fratello sentendosi offeso potrebbe a sua volta reagire dando un calcio.
E’ come quando si mette la mano vicino al tubo di un’aspirapolvere accesa. L’aria che simboleggia la rabbia risucchia la nostra mano che simboleggia l’altra persona; per non farci risucchiare è importante allontanare la mano. La stessa cosa quando ci arrabbiamo. Prima di risucchiare l’altro nel vortice della propria rabbia, è meglio allontanarsi un attimo per calmarsi e trovare quell’equilibrio emotivo che permette di esprimere senza ferire i motivi che hanno suscitato questa emozione.
Quando ti senti arrabbiato, cerca un posto tranquillo per “sbollire”
Una volta allontanato, una buona strategia è quella di dirigersi verso un posto tranquillo che permetta di recuperare quella calma necessaria per riprendere successivamente il discorso con la mente un po’ più lucida. Per esempio potrebbe essere la propria cameretta oppure un angolo morbido oppure ancora il divano. Ognuno ha il proprio luogo preferito che emana tranquillità.
Se la rabbia si sta impossessando di te, ascolta un po’ di musica
Una volta individuato un luogo tranquillo, può essere utile scegliere un’attività rilassante come per esempio ascoltare musica, ma anche disegnare o dipingere o farsi una corsa. Deve essere un’attività che ridona equilibrio mettendo in gioco le proprie risorse in modo costruttivo. La rabbia, infatti, mobilita molte energie che però spesso vengono utilizzate in modo distruttivo, ferendo gli altri o se stessi.
Se ti senti arrabbiato per qualcosa, puoi parlare con i tuoi amici
Un altro modo per sbollire la rabbia è quello di ricercare una persona con la quale si ha un buon rapporto. Solitamente un amico può essere la persona indicata, ma anche un genitore o un cugino. L’importante è che questa persona sia disposta ad ascoltarci senza giudicarci.
Se sei arrabbiato perché ti trovi in difficoltà, puoi chiedere aiuto
Molte volte la rabbia si scatena quando ci troviamo in difficoltà; in quei casi, è importante ricordarsi che se qualcuno è lì per farci stare male, c’è sempre qualcun altro disposto a darci aiuto se noi siamo disposti a chiederlo. Chiedere aiuto non è semplice perché presuppone di accettare di essere in difficoltà e non tutti lo accettano. Però è importante ricordare gli effettivi benefici che chiedere aiuto può dare, rispetto a non chiederlo.
Per prevenire la rabbia è importante imparare a rispettare e apprezzare se stessi e gli altri
La rabbia molte volte si scatena perché vengono toccati dei punti sensibili che noi abbiamo, come per esempio, la paura di essere giudicati o la sensazione di essere trattati ingiustamente. L’emozione della rabbia, quindi ci dà informazioni importanti su noi stessi e per questo va ascoltata e non allontanata. Il suggerimento, quindi, è quello di imparare a osservarsi dentro piuttosto che a tenere il focus della nostra attenzione sulla fonte esterna che ha scatenato la rabbia. Questo significa imparare a rispettarsi e apprezzarsi anche nei propri limiti. Una volta imparato a farlo con se stessi, diventa più facile farlo anche con gli altri. Inoltre, per difendersi da chi vorrebbe scatenare la nostra rabbia, per esempio qualcuno che ci offende o ci trascura, occorre imparare ad apprezzarci, diminuendo così la reattività dei nostri punti deboli. Per esempio se un bambino si arrabbia ogni volta con i compagni che lo prendono in giro è perché teme molto il giudizio degli altri; un modo per difendersi e non reagire più con rabbia è imparare a non temere questo giudizio pensando alle proprie qualità anziché alle mancanze che gli altri vogliono sottolineare. In questo modo un bambino più sicuro di sé è meno attaccabile dagli altri e quindi meno soggetto a reazioni rabbiose.
Dott.ssa Serena Costa, psicologa dell’infanzia (serenacosta.it@gmail.com)
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3 Comments
Giusi
molto interessata sia ai problemi infantili che adulti!!
grazie,
g.,
Giusi
interessata ad approfondire la resilienza e la meditazione negli adulti!