Avete mai sentito parlare di stile cognitivo? Beh si tratta di un concetto molto importante che può influenzare molto la prestazione scolastica di uno studente. Esso si può definire come la tendenza costante e stabile nel tempo a usare una determinata classe di strategie per svolgere un determinato compito cognitivo, per esempio quello di memorizzare la lezione o prendere una decisione ecc. Ma cosa centra lo stile cognitivo con l’andare bene a scuola?
Si dice spesso che un bambino è bravo a scuola perché è intelligente (leggi anche “Intelligenza: intelligenti si nasce o si diventa?“) o perché sta attento in classe (leggi anche”Attenzione e Concentrazione: cosa è importante sapere“) o perché ha un buon metodo di studio (leggi anche “7 consigli per studiare con metodo“). Tuttavia, un bambino può andare bene a scuola anche per un altro motivo un po’ meno conosciuto, cioè per il fatto che il suo stile cognitivo coincida con quello dei compiti che deve affrontare e con quello dell’insegnante che spiega la lezione. Quando invece non coincidono, ecco che allora sorgono i problemi. A scuola si tende a prediligere alcuni stili e a sottovalutarne altri, oppure a non spiegare agli studenti che in realtà molti compiti possono essere svolti anche con stili diversi. Ecco perché alcuni alunni sono più bravi a scuola e altri no. Ma vediamo meglio cos’è lo stile cognitivo e quali sono i principali stili cognitivi.
Stile cognitivo sistematico o intuitivo
Lo stile sistematico si caratterizza per la procedura a piccoli passi e la considerazione di tutte le variabili in gioco, mentre lo stile intuitivo lavora preferibilmente su ipotesi che si cerca di confermare o confutare. Il primo stile, quindi, è meno veloce ma più sicuro, il secondo è più veloce ma più soggetto ad errori. Faccio due esempi.
Se il compito consiste nel descrivere un’immagine l’alunno con stile sistematico si sofferma su ogni dettaglio e ne fornirà una descrizione molto dettagliata mentre l’alunno con stile intuitivo potrebbe descriverla paragonandola ad un’altra simile.
Se il compito è eseguire un’operazione matematica l’alunno con stile sistematico eseguirà attentamente tutti i calcoli, l’alunno intuitivo potrebbe dire il risultato velocemente tramite un ragionamento.
Stile cognitivo globale o analitico
Lo stile globale si caratterizza per la tendenza a soffermarsi sugli aspetti d’insieme di ciò che osserva, legge, scrive o studia. Lo stile analitico consiste, invece, nella tendenza a soffermarsi sui particolari. Faccio due esempi.
Lo studente che deve leggere un testo e utilizza uno stile cognitivo globale si concentrerà sul significato generale del testo, saprà dare con maggiore facilità un titolo mentre farà più fatica a ricordare i dettagli. L’alunno con stile analitico, invece, si concentrerà sui dettagli e saprà quindi riferirli con maggiore facilità mentre si troverà più in difficoltà nel riferire il senso generale e individuare quindi un titolo corretto.
Lo studente con stile globale che deve riprodurre un’opera di un artista famoso inizierà a disegnare da aspetti globali quali ad esempio la cornice, le sagome dei personaggi principali per passare solo successivamente ai dettagli. L’alunno con stile analitico, invece, è probabile che inizi da un dettaglio, per esempio le teste dei personaggi principali per poi costruire intorno tutto il resto.
Stile cognitivo impulsivo o riflessivo
Lo stile cognitivo impulsivo si caratterizza per la tendenza a dare risposte molto velocemente mentre lo stile riflessivo al contrario dopo un’attenta analisi della situazione. E’ scontato dire che a scuola lo stile prediletto è quello riflessivo perché per la maggior parte le materie scolastiche coinvolgono la logica. In realtà sarebbe importante far capire agli alunni che in alcune situazioni è importante anche imparare ad essere molto più impulsivi. Per esempio in compiti dove viene chiesto di esprimersi e non di pensare, oppure in situazioni di emergenza o quando c’è poco tempo a disposizione.
Stile cognitivo verbale o visuale
Lo stile cognitivo verbale consiste nella preferenza per l’uso del codice linguistico mentre lo stile visuale nella preferenza delle immagini. Facciamo due esempi.
Durante una lezione l’alunno con stile verbale si concentra sul suono delle parole dell’insegnante mentre l’alunno con stile visuale si crea delle immagini di quanto raccontato dall’insegnante.
Lo studente con stile verbale preferisce studiare attraverso dei riassunti mentre lo studente visuale preferisce gli schemi.
Stili cognitivi: importante conoscerli e svilupparli
Come abbiamo visto esistono vari stili cognitivi che sono più o meno adatti per determinati compiti o situazioni. Dato che solitamente ciascun individuo usa spontaneamente alcuni di essi nel mondo della scuola è importante che l’insegnante sia consapevole del proprio stile al fine di non influenzare negativamente i suoi allievi. E’ importante che aiuti i ragazzi a diventare più consapevoli del proprio stile cognitivo per poi far conoscere anche gli altri stili. In questo modo è più probabile che gli alunni non vengano penalizzati e possano quindi ottenere buoni risultati.
Dott.ssa Serena Costa, psicologa dell’infanzia (serenacosta.it@gmail.com)
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Fonte: “Imparare a studiare” di Cesare Cornoldi, Rossana De Beni, Gruppo MT