Il bullismo è un fenomeno di gruppo davvero odioso perché fa soffrire davvero tanto i bambini o ragazzi che ne sono vittime. Ne ho parlato nell’articolo ” Il Bullismo: cos’è e come si manifesta” in cui ho descritto quali sono le caratteristiche distintive del fenomeno. In questo articolo voglio, invece, soffermarmi sulle caratteristiche meno visibili cioè sulle dinamiche che rendono possibile il bullismo.
Dinamiche che rendono possibile il bullismo
Le dinamiche tipiche che si riscontrano in chi è coinvolto nel fenomeno del bullismo riguardano dinamiche identitarie, dinamiche di deumanizzazione e deresponsabilizzazione, accetttazione della vittima e rinuncia all’azione.
- Costruzione della propria identità. I bambini o ragazzi che mettono in atto atti di bullismo in modo reiterato nei confronti dei più deboli, lo fanno per costruirsi una propria identità. Tutto ciò che fanno lo fanno perché pensano di essere o vogliono apparire nel gruppo come bambini più forti e quindi da temere. Ne consegue che non considerano negativamente la loro condotta.
- Deumanizzazione della vittima e deresponsabilizzazione. Chi si comporta da bullo tende a deumanizzare la vittima cioè a considerarla inferiore, indesiderabile, poco apprezzabile per qualche motivo, antipatica, che si fa odiare, ecc, per poter, quindi, scaricare su di essa la colpa di tutto. In questo modo chi si comporta da bullo tende a non considerarsi responsabile per quello che fa e anzi a ritenere giusto quello che fa. “Se l’è cercata” è la frasi simbolo di questa dinamica.
- Accettazione passiva della vittima. Chi subisce accetta tacitamente le prepotenze e questo può accadere per diversi motivi: perché non riconosce la gravità di ciò che subisce, oppure perché si vergogna della situazione o perché teme determinate conseguenze. Alcuni bambini possono temere una ritorsione dei bulli perché, tipicamente, tra i bambini fare la spia significa essere traditori e quindi meritevoli di punizione; Altri bambini possono temere le reazioni dei genitori che possono spaziare da indifferenza, punizioni come il ritiro computer o smart-phone nel caso del cyberbullismo. L’incapacità di reagire però non è da attribuirsi solo alla vittima ma alla dinamica di gruppo proprio perché i bulli mettono la vittima in condizione di non reagire facendola sentire tale o isolandola completamente.
- Rinuncia all’azione. Chi osserva o sente parlare di prepotenze rinuncia a contrastare attivamente le sopraffazioni ai danni dei più deboli per paura che accada la stessa cosa a loro stessi. Chi si comporta da bullo, infatti, cerca in tutti i modi di intimidire chi vorrebbe prendere le difese delle vittime proprio perché potrebbero contrastare le sue azioni prevaricatrici.
Il fatto che si possano individuare le dinamiche che rendono possibile il bullismo, è rassicurante perché significa che è più facile intervenire per contrastare il fenomeno in quanto si sa dove agire. Ecco alcune idee:
- offrire ai bambini modi diversi per costruirsi una propria identità aiutandoli ad emergere nel gruppo per le proprie qualità e capacità;
- rinforzare l’autostima dei bambini in modo che non cedano alle pressioni di chi si comporta da bullo;
- aiutare i bambini a riconoscere in che modo sono responsabili delle loro azioni e non azioni;
- rendere consapevoli i bambini dei propri diritti e favorire un atteggiamento attivo nel pretenderne il rispetto
- favorire un atteggiamento attivo di risoluzione dei problemi
Il bullismo è un fenomeno complesso e, quindi, è necessario molto altro ancora per contrastarlo. Tuttavia, questi piccoli suggerimenti sono molto preziosi se messi in pratica da chi sta quotidianamente con i bambini, cioè genitori e insegnanti.
Dott.ssa Serena Costa, psicologa dell’infanzia (serenacosta.it@gmail.com)
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