Oggi vi racconto un episodio sulle prese in giro che mi è stato a mia volta raccontato da una bambina di 8 anni e che secondo me insegna molto su cosa è possibile fare quando si assiste a comportamenti, rari o frequenti, che fanno stare male qualcuno.

Vi racconto l’episodio. Una bambina che chiamo per l’occasione Cinzia, durante il pranzo nella mensa della sua scuola, assiste ad una scena che riguarda due suoi compagni: il primo, che chiamo per l’occasione Stefano, prende in giro ripetutamente l’altro compagno, che chiamo per l’occasione Peter, dicendogli continuamente che puzza. Peter è un bambino straniero.

Cinzia ad un certo punto, ritenendo la situazione piuttosto pesante per Peter decide di intervenire e sentite bene qual è il dialogo che intercorre tra lei e Stefano!

Cinzia: “Ma Stefano, non ti rendi conto di quello che dici? Guarda che quello che puzza potresti benissimo essere te!”

Stefano: “Cosa?? che dici! Io mi lavo, lui invece no!”

Cinzia: “Ma no Stefano, lui non è che non si lava, semplicemente mangia cose diverse”.

Stefano non sa più cosa aggiungere e Peter, sorpreso per l’intervento della compagna, si rivolge a lei dicendo: “Brava Cinzia!”.

Si tratta di un semplicissimo episodio che purtroppo capita spesso nelle nostre scuole ma che ci insegna che di fronte ad un’ingiustizia, che in questo caso può essere ricondotta ad un’espressione di razzismo, è importante esprimere la propria opinione per non fare sentire soli coloro che vengono offesi per qualche caratteristica. Sottolineo che Cinzia si è comportata davvero in modo assertivo, esprimendo il suo disappunto per il comportamento di Stefano senza offenderlo a sua volta.

Che questo sia di esempio a tutti i bambini e ragazzi ma anche agli adulti che, spesso, sono i primi a non sapere come comportarsi in situazioni simili.

Dott.ssa Serena Costa, psicologa dell’infanzia (serenacosta.it@gmail.com)

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