Le crisi di rabbia accadono solo ai bambini? Ebbene no, coinvolgono anche i genitori. La rabbia è un’emozione molto potente e dirompente che quando arriva può farci fare o dire cose di cui poi ci pentiamo. Esistono tante sfumature di questa primaria emozione e di questo ne ho parlato nell’articolo “Rabbia: 14 parole per esprimere questa emozione”. Certo è che quando qualcuno è in preda ad una crisi di rabbia, è difficile non farci travolgere anche noi dalla stessa emozione.

Se sei un genitore probabilmente ti è capitato più di una volta di assistere ad una crisi di rabbia di tuo figlio, soprattutto se dell’età di circa 2-3 anni. Ma di sicuro sarà capitato anche a te di perdere la pazienza e di arrabbiarti con tuo figlio. Voglio dirti che tutto questo è normalissimo perché te e tuo figlio siete delle persone  umane. Il fatto però di conoscere meglio questa emozione e le dinamiche che la scatenano può essere un fattore molto importante per proteggervi dagli effetti più negativi della rabbia. Faccio qualche esempio.

Le crisi di rabbia: esempi

Un genitore molto arrabbiato potrebbe mettersi ad urlare e a dire delle parole offensive, oppure a minacciare castighi che magari poi non metterà mai in pratica del tipo “ti mando in collegio!” oppure “me ne vado in America!”. E subito dopo potrebbe pentirsi di aver reagito in quel modo perché consapevole che quelle parole hanno avuto un effetto negativo sul figlio. Una delle paure più grandi dei bambini, infatti, è proprio quella di essere abbandonati.

Un bambino in preda ad una crisi di rabbia potrebbe mettersi anche lui o lei ad urlare o a buttarsi per terra e opporre resistenza alle richieste dei genitori. Se poi siete in un luogo pubblico e ci sono altre persone, la crisi potrebbe essere ancora più forte e vostro figlio potrebbe dare il peggio di sé. Anche le crisi di rabbia dei bambini hanno un effetto negativo sui genitori perché possono metterli davvero in crisi, far loro pensare di non essere genitori capaci di farsi rispettare, oppure di essere genitori cattivi.

Che fare, quindi?

Le crisi di rabbia: che fare

Come prima cosa è bene essere consapevoli dell'”effetto risucchio” della rabbia, in parole più tecniche, del potere contagioso che ha sull’altro. L’immagine che aiuta a capire questo effetto è l’aspirapolvere: se metti una mano sul tubo dell’aspirapolvere in funzione, questa verrà quasi catturata dalla forza risucchiante dell’aria; ma se la allontani questo potere viene meno. Ritornando alla rabbia, quindi, un primo suggerimento è quello di, se possibile, allontanarsi da quella situazione che ha scatenato la nostra rabbia per evitare di farci travolgere. Invece di reagire con ulteriore rabbia, si potrebbe per esempio dire: “Facciamo un attimo una pausa, ci calmiamo un po’ e poi ne riparliamo”. Se allontanarsi e fermarsi un attimo non è possibile, occorre imparare a “sostare” in quella situazione senza farsi travolgere, cioè rimanere il più calmi possibile in attesa che la crisi abbia il suo termine.

Dott.ssa Serena Costa, psicologa dell’infanzia (serenacosta.it@gmail.com)

Se ti è piaciuto l’articolo clicca “mi piace” sulla pagina e condividi l’articolo con i tuoi amici. Se vuoi essere aggiornato sui prossimi articoli e sulle prossime iniziative, iscriviti alla Newsletter (box in fondo se leggi dal cellulare, oppure in alto a destra da computer). Potrai anche scaricare tanti Ebook gratuiti su vari temi legati al mondo dei bambini! Continua a seguirmi sul mio sito ma anche su Facebook dove puoi trovare la mia pagina Facebook di Connettiti alla psicologia e il nuovo gruppo “Essere genitori oggi: riflessioni e approfondimenti”

Lascia un commento

Il commento sarà verificato prima di essere pubblicato sul sito. Importante, inserire solo il nome ed evitare dati sensibili.