Il rispetto è un tema molto importante che ha a che fare con la costruzione di una società più umana, più attenta ai bisogni delle persone. Sento dire spesso che i bambini di oggi non hanno più rispetto e che in generale non c’è più rispetto gli uni degli altri. E allora vediamo meglio cosa si intende con questa parola e come insegnarlo ai bambini. Il concetto è molto complesso, quindi, con questo articolo non ho la pretesa di essere esaustiva.
Rispetto e senso di valore
Il rispetto è il sentimento di stima e di considerazione del valore di una persona. Il valore che noi attribuiamo a noi stessi o ad una persona dipende da qual è il punto di partenza di questa valutazione.
Esiste il pensiero che il valore di una persona sia condizionato da fattori esterni. In pratica l’idea è che si sente di avere un valore se si riesce ad ottenere dei risultati, se la pensiamo come le persone care, se si ha una certa disponibilità economica, ecc. E lo stesso pensiero lo si fa nel giudicare il valore degli altri. Ne deriva che questa visione di valore condizionato varia da individuo a individuo e quindi è relativa all’interpretazione della persona.
Esiste anche il pensiero che il valore di una persona sia intrinseco alla persona stessa, in quanto essere umano. Secondo questa prospettiva, la percezione di valore di se stessi e degli altri non può basarsi su fattori esterni in quanto questi cambiano continuamente e, quindi, è fissa e immutabile.
Tra le due visioni, quale vi appartiene? Provate a rifletterci perché il modo con cui voi stessi intendete il rispetto, influenzerà il vostro modo di portare rispetto a vostro figlio e, quindi, il modo in cui vostro figlio intenderà questo concetto.
Portare rispetto cosa significa?
Noi ci sentiamo rispettati quando l’altro ci riconosce come una persona unica, con i propri pensieri opinioni e sentimenti e cerca, quindi, di non ferirci. Due persone, infatti, possono non essere d’accordo su qualcosa ma rispettarsi comunque. Noi rispettiamo l’altro quando facciamo altrettanto, cioè riconosciamo la sua individualità e il limite oltre il quale non andare per non ferirlo.
Quando rivestiamo un certo ruolo, educativo e non, ci sentiamo rispettati se l’altro riconosce quel ruolo e adegua quindi il suo comportamento rispetto ad esso. E noi rispettiamo una persona con un certo ruolo se lo riconosciamo e adeguiamo il nostro comportamento in virtù dello stesso.
Per esempio un vigile viene rispettato se una persona che riceve la multa riconosce che è nel suo ruolo dare multe. Anche nel caso in cui la persona contestasse la multa, può comunque farlo con rispetto. Inveire contro il vigile non sarebbe sicuramente portare rispetto.
Nel caso di un genitore, un figlio dimostra rispetto se riconosce il ruolo educativo di guida del genitore. E lo fa se si lascia guidare dalla mamma e dal papà nel regolare il proprio comportamento, oppure se manifesta le sue dimostranze con una modalità che tiene conto dei sentimenti della persona. Ovviamente può capitare che i bambini, in quanto esseri in evoluzione, possano comportarsi in modo irrispettoso, ma sta al genitore aiutarli ad esprimersi in una modalità più rispettosa.
Portare rispetto verso gli adulti non significa eseguire gli ordini senza fiatare ma imparare a esprimere le proprie ragioni con una modalità rispettosa.
Rispetto: come insegnarlo ai bambini
Se noi vogliamo che i nostri figli imparino a portare rispetto, siamo noi i primi a doverlo avere nei loro confronti. Il valore personale, infatti, si struttura dalle prime relazioni con le figure di riferimento, dalla percezione che i genitori hanno dei figli.
Quando noi siamo soliti offendere o criticare i figli, o ignoriamo i loro bisogni rischiamo di farli sentire persone di poco valore e quindi cresceranno con l’idea di non meritare rispetto e probabilmente non lo avranno nei confronti degli altri.
Se ancora puntiamo molto l’attenzione sui risultati che loro portano a casa, rischiamo di passare l’idea che loro valgono solo se portano risultati e di conseguenza porteranno rispetto solo per chi fa altrettanto. Se, invece, puntiamo di più l’attenzione su quello che vivono dentro, li facciamo sentire degni di valore ed è più probabile che loro imparino a farlo anche con gli altri.
Ma non dobbiamo solo portare rispetto ai figli! Dobbiamo essere in grado di essere un buon modello di rispetto nei confronti dell’altro genitore, degli altri genitori, degli insegnanti, e di tutte le altre persone che ruotano intorno a noi.
Gardner, teorico delle intelligenze multiple, pensa che i genitori e tutti gli adulti con ruolo educativo dovrebbero promuovere un’idea di intelligenza rispettosa. Avere una mente intelligente significa essere consapevole che le persone sono tutte diverse tra loro e queste diversità vanno accolte, non annullate attraverso l’amore (andiamo tutti d’accordo pensandola in modo uguale per non confliggere) o l’odio (non sopporto che tu la pensi diversamente da me e quindi ti elimino).
E tu cosa ne pensi? Ti senti rispettato dai figli? E tu come dimostri rispetto? Fammelo sapere nei commenti!
Dott.ssa Serena Costa, psicologa dell’infanzia (serenacosta.it@gmail.com)
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