Quando i rinforzi non funzionano significa che sono stati applicati male. Ho parlato in dettaglio di cosa sia un rinforzo nell’articolo “Il rinforzo positivo e negativo: impariamo a riconoscerlo“. Un tipico esempio è quando i genitori mi raccontano che hanno provato a convincere la figlia a fare la cacca nel water (leggi anche “Mio figlio fa sempre la cacca nelle mutande: come devo fare?“) promettendo un cioccolatino, ma inutilmente. Un altro esempio è quando i genitori si lamentano del fatto che ritengono di complimentarsi con il figlio quando fa i compiti, ma lui continua a fare mille storie (leggi anche “Compiti a casa? Mio figlio mi fa disperare!!“).
Quando i rinforzi funzionano
Nel precedente articolo avevo messo in luce quali sono le regole che bisogna applicare se si vuole utilizzare i rinforzi con i figli. Le ricordo brevemente:
- Va selezionato un comportamento solo da rinforzare.
- Il comportamento in questione deve essere fattibile per il bambino.
- Il rinforzo va sempre dato quando si verifica il comportamento, e mai tolto! Per nessun motivo!
- Il rinforzo è realmente rinforzante se è qualcosa che piace realmente al bambino.
- Il bambino deve essere libero di non mettere in atto quel comportamento.
Quando i rinforzi non funzionano
Ne consegue che, i rinforzi non funzionano se:
- Vengono rinforzati tanti comportamenti insieme e non solo uno alla volta.
- Il comportamento in questione non è fattibile per il bambino oppure ancora troppo difficile.
- Il rinforzo viene tolto perché il bambino ha fatto arrabbiare il genitore per un qualsiasi motivo
- Il rinforzo non piace realmente al bambino ed è stato quindi scelto dal genitore.
- Il bambino viene forzato o insistentemente incitato a mettere in atto quel comportamento.
Quest’ultimo punto rappresenta una forma di ricatto che è ben diversa dall’uso dei rinforzi per migliorare un determinato comportamento. L’obiettivo dei rinforzi non deve essere far fare ai figli quello che vogliamo noi! Dovrebbe essere piuttosto aiutarli a capire quali comportamenti sono desiderabili soprattutto per lui, per il suo percorso di crescita. A questo proposito leggi l’articolo “Ricatti per farsi obbedire: cosa si intende?”.
Dott.ssa Serena Costa psicologa dell’infanzia (serenacosta.it@gmail.com)
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