Se un bambino continua a interrompere la lezione con domande anche molto pertinenti, può davvero mettere in difficoltà l’insegnante. Da un parte quest’ultimo può sentirsi lusingato nel constatare interesse e attenzione nell’alunno, ma dall’altra può sentirsi molto in difficoltà nel contenere questo interesse. Continue interruzioni alla lezione, infatti, possono far perdere il filo e magari distrarre ancora di più gli altri bambini. Come fare quindi in questa situazione?

Bambino che continua a interrompere la lezione con domande

Innanzitutto occorre precisare una cosa: i bambini che continuano a interrompere la lezione con domande lo fanno perché sono molto curiosi e attenti alla lezione, non perché vogliono disturbare di proposito. Si tratta di un comportamento tipico dei bambini plusdotati o Gifted (leggi anche “Alto potenziale cognitivo, plusdotazione, giftedness, genialità, talento: facciamo chiarezza sui termini“), mentre il caso di un’intenzionalità di disturbo si riscontra nei bambini con DOP (Disturbo oppositivo, provocatorio). In realtà queste due condizioni potrebbero anche coesistere, ma non è molto frequente.

Ad ogni modo, quando l’insegnante riconosce che le continue interruzioni sono realmente frutto della partecipazione dello studente, diventa importante fare tre cose: riconoscere l’aspetto positivo delle domande, dare un limite alle domande e individuare un momento successivo per le risposte.

Fase 1: riconosci l’aspetto positivo

La cosa che spesso vive un’ insegnante “bersagliata” da continue domande è una sorta di irritazione che porta a innervosirsi con l’alunno. Ciò che percepisce il bambino o la bambina, quindi, è che fare domande è qualcosa di negativo da non fare. Messaggio assolutamente sbagliato che uccide la motivazione ad apprendere! Occorre invece riconoscere al bambino che continua a interrompere la lezione l’interesse alla base delle sue tante domande. Glielo si può dire esplicitamente con una frase del tipo “mi fa piacere vedere che sei molto interessato”.

Fase 2: dai un limite alle domande

Occorre però dare un limite alle domande perché altrimenti diventa difficile proseguire la lezione e magari anche perché troppe domande tutte insieme potrebbero inibire altri studenti. Si potrebbe verbalizzare un discorso di questo tipo: “Io non voglio frenare il tuo entusiasmo e interesse però devo anche terminare la lezione in tempo e devo anche permettere ad altri bambini di fare domande”. A questo punto si può proporre un numero massimo di domande alle quali ciascun studente può avere risposta durante la lezione, per esempio 2 o 3. Poi si passa alla fase 3 che trovi di seguito.

Fase 3: individua un momento successivo per le risposte

Una volta dato il limite, occorre invitare l’alunno o l’alunna a posticipare le risposte ad ulteriori domande. Si può proporre di tenerle a mente per la fine della lezione oppure di appuntarle su un foglietto che verrà conservato e letto durante la ricreazione o alla lezione successiva o in un gioco a gruppi da organizzare. Si può trovare la strategia che si vuole, ma l’importante è ricordarsi di queste domande in sospeso e trovare un momento per dare una risposta! 

Cosa ne pensi? Hai mai affrontato questo tipo di situazione? Che strategie hai trovato? Raccontacelo nei commenti!

Dott.ssa Serena Costa, psicologa dell’infanzia (serenacosta.it@gmail.com)

Fonte: Corso APC Learning Tutor, Centro Studi Forepsy

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