Il Trentino sta assistendo ad un aumento crescente di persone con dipendenza da gioco d’azzardo cioè gioco tramite slot-machine, lotterie istantanee, casinò, giochi d’azzardo online, ecc. Su un articolo pubblicato quest’anno sul quotidiano Trentino, si parla di una spesa per il gioco di 60 milioni di euro al mese.

Si tratta di una vera e propria patologia, già  inserita nel Manuale Diagnostico dei Disturbi Mentali DSM IV.  Le persone con una dipendenza di questo tipo non riescono più a fare a meno di giocare, spendono una grande quantità di denaro e hanno forti ripercussioni negative sulla vita economica, famigliare e lavorativa. A differenza del “giocatore sociale”, cioè di chi gioca d’azzardo in modo non patologico, l’aspetto ludico passa in secondo piano e non viene nemmeno più condiviso con amici. Ciò che diventa predominante è l’impulso di giocare, di rischiare e tentare la fortuna, costi quel che costi: in termini tecnici si parla di “comportamento compulsivo”.

E’, quindi, fondamentale riconoscere tale patologia rivolgendosi ad uno psicologo ed iniziando successivamente un percorso terapeutico.

In provincia di Trento è possibile ottenere una diagnosi di questa patologia rivolgendosi ad un Servizio di Psicologia o Psichiatria dell’Azienda Sanitaria oppure ad uno psicologo privato.

Per quanto riguarda la cura di questa patologia, in Trentino non esiste ancora una struttura specializzata. Tuttavia ci sono varie iniziative volte ad offrire un servizio di cura per i dipendenti da gioco d’azzardo.

L’Azienda Sanitaria sta pensando di offrire un servizio terapeutico per le “nuove dipendenze” presso il Ser.T della città.

A trento è presente anche uno sportello del Centro S.I.I.PA.C. di Bolzano, il quale nella città altoatesina offre un trattamento di tipo semiresidenziale a chi soffre di dipendenza da gioco d’azzardo per un periodo di 18 mesi. Viene offerto anche un servizio di sostegno psicologico ai famigliari.

È in corso, inoltre, una trattativa tra gli assessori alla sanità della provincia di Trento e di Bolzano, per una convenzione con la casa di cura Bad Bachgart, con sede a Bressanone; si tratta di una clinica pubblica che si occupa di malati da gioco e che propone un trattamento residenziale di 8 settimane.

In aggiunta al trattamento terapeutico specializzato i dipendenti da Gioco d’Azzardo, ma anche i famigliari, possono trovare un sostegno emotivo attraverso la condivisione di esperienze simili in gruppi di auto mutuo aiuto organizzati dall’Associazione A.M.A..

In questi ultimi anni in Trentino si sta lavorando molto per arginare questo fenomeno e c’è molto fermento in varie zone della provincia. Quest’anno in Provincia di Trento sono stati presentati 2 d.d.l. sulle Disposizioni in materia di gioco d’azzardo: il primo lo potete vedere al link d.d.l. n.225, il secondo al link d.d.l. n.243.

Si tratta di importanti movimenti perché tale patologia è ancora poco riconosciuta come tale sebbene porti per le persone colpite enormi conseguenze devastanti a livello economico, ma soprattutto relazionale. La pressione sociale e dei media è inoltre molto forte: basti pensare a quanta pubblicità viene fatta per incentivare il gioco d’azzardo. D’altronde,  questa patologia rappresenta un ottimo modo per riempire le casse dello Stato!

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