Oggi vi scrivo un articolo sulla differenza tra attenzione, concentrazione e meditazione, in quanto mi è stato esplicitamente chiesto in una email. Si tratta di tre parole che si riferiscono ad un contesto di riferimento simile ma che in realtà hanno delle peculiarità specifiche. Vediamo ora quali sono.
L’attenzione e la concentrazione
Come ho scritto nell’articolo “Attenzione e concentrazione: cosa è importante sapere“, l’attenzione è una funzione cognitiva complessa necessaria all’esecuzione di tutte le attività quotidiane, scolastiche, extra-scolastiche, lavorative e non (guidare una macchina, usare un computer, avere una conversazione, svolgere uno sport……) mentre la concentrazione è un processo specifico che consente di dirigere l’attenzione verso un obiettivo specifico. La concentrazione, quindi, è un concetto più specifico dell’attenzione.
Quando la concentrazione è massima, si può vivere la cosiddetta “esperienza di flusso” in cui la persona si estranea dallo spazio circostante non facendosi influenzare dagli stimoli esterni. La sensazione, inoltre, è che il tempo non abbia più una dimensione. Accade ad esempio quando stiamo facendo una cosa che ci piace molto come leggere o dipingere o altro.
Quando la concentrazione è minima o troppo fluttuante, le difficoltà a livello scolastico, lavorativo ma anche personale si fanno evidenti. Pensate ad un alunno che non riesce a seguire la lezione oppure ad un operaio che non dirige la sua attenzione sul lavoro che sta facendo oppure ancora ad una mamma che non ascolta attentamente quello che il figlio le sta dicendo.
Allenare attenzione e concentrazione è quindi molto importante.
La meditazione
La meditazione è una pratica molto antica che si utilizza per raggiungere una maggiore padronanza delle attività della mente in modo che essa smetta il suo usuale chiacchierio di sottofondo e divenga assolutamente acquietata, pacifica (Wikipedia). Si può dire che la meditazione è un esempio di allenamento alla concentrazione sul tempo presente, cioè su quello che accade proprio in quel determinato momento. Questo allenamento permette di sviluppare un migliore stato di benessere e quindi un migliore rapporto con se stessi.
Dott.ssa Serena Costa, psicologa dell’infanzia (serenacosta.it@gmail.com)
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