La funzione paterna cos’è? Come si manifesta? Si incarna nel padre biologico? Consiste nel punire i figli? Ne parla Massimo Recalcati nella seconda puntata di Lessico Famigliare in modo eloquente come ha fatto nella prima puntata sulla funzione materna.

La funzione paterna: cos’è

Un padre non corrisponde innanzitutto al padre biologico, o meglio, non è sufficiente essere padri biologici per essere veri padri dei propri figli, sostiene Massimo Recalcati. E’ necessario un secondo passaggio che consiste nel riconoscere il figlio come proprio. In questa assunzione di “responsabilità illimitata senza diritto di proprietà” si concretizza la vera funzione paterna.

Il padre, continua Recalcati, è il simbolo della legge, di una legge non scritta riconosciuta da tutti, che è quella di interdire l’incesto, inteso come la spinta dell’essere umano a realizzare un godimento che non ha limiti. In parole più semplici la funzione paterna consiste quindi nel portare l’esperienza dell’impossibile nella vita del figlio: non si può essere tutto, sapere tutto, avere tutto, godere di tutto. La modalità però non deve essere repressiva, punitiva e sadica (padre con la frusta o il bastone) perché altrimenti significherebbe che il padre sarebbe ostile al desiderio. La funzione paterna non consiste nel contrapporre la legge al desiderio ma sostenerlo. Recalcati lo spiega con una bellissima metafora: i limiti intesi come le linee tracciate per delimitare il campo da gioco servono per permettere la realizzazione del gioco e non per reprimerlo.

La frase di Freud “Un padre è qualcuno che sa tenere gli occhi chiusi” vuole mostrare come la funzione paterna deve essere esercitata in modo umano, non persecutorio come farebbe il Grande Fratello che vede tutto e a cui non sfugge nulla. Saper anche far finta di non vedere ogni tanto, quindi, è una capacità di un buon padre. La legge è umana perché sa fare eccezioni, perché accetta il perdono.

La funzione paterna oggi: il padre testimone

I padri di oggi, sostiene Recalcati, vivono una grande difficoltà nell’incarnare il valore della legge perché sono angosciati dal non essere sufficientemente amati dai loro figli.  Dire no ad un figlio significherebbe in pratica rischiare di inimicarselo e, quindi, i padri di oggi preferiscono piacere ai figli piuttosto che essere temuti. Si sta verificando quindi un’inversione generazionale in cui non sono più i figli alla ricerca di riconoscimento dal padre come soggetti degni di valore ma sono i genitori che sono alla ricerca del riconoscimento dei figli come sufficientemente amabili.

La funzione paterna oggi, quindi, non trova più la sua rappresentazione nell’autorevolezza della voce e dello sguardo del padre che spiega il senso della vita, la differenza tra il bene e il male, il giusto e l’ingiusto, ma nell’autorevolezza dei suoi gesti, nella testimonianza che egli dà con la sua vita che la vita può avere un senso. Essere padri testimoni però non significa essere esemplari, cioè mostrarsi al figlio come esempi ideali da seguire. Anzi! Questo sarebbe un grosso problema per il figlio. La testimonianza che deve dare il padre è silenziosa e il dono più grande che può fare un padre è avere fede rispetto al suo desiderio del figlio, desiderio che può essere molto diverso da quello del padre.

E per finire la funzione paterna non è esclusiva del padre ma può essere incarnata da una qualsiasi figura capace di fare questo tipo di testimonianza, per esempio un allenatore o un maestro.

La funzione paterna: la mia esperienza

Anche in questo caso direi che Massimo Recalcati ha dato innumerevoli spunti di riflessione sul ruolo del padre. Per quanto riguarda la mia esperienza lavorativa mi fa piacere constatare che i padri con la frusta o il bastone sono davvero pochi ormai anche se ci sono ancora. Ho incontrato tanti padri capaci di costruire una buona relazione con i figli, che giocano con loro ma che effettivamente non sempre sono capaci di dare limiti e regole. Tenendo conto che Recalcati parla di funzione paterna il discorso si può allargare alle madri. E’ interessante comunque la proposta di essere padri testimoni che sanno trovare il giusto equilibrio tra porre l’esperienza del limite nei figli e rispettare il loro desiderio che può prendere strade ben diverse da quelle pensate dai genitori.

E voi cosa ne pensate? Lasciate qualche riflessione nei commenti.

Dott.ssa Serena Costa, psicologa dell’infanzia (serenacosta.it@gmail.com)

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2 Comments

  • FABIO CIGOGNINI
    Pubblicato 21 Maggio 2020 14:03 0Likes

    Buongiorno, in relazione al tema “funzione paterna”, desidero porre una domanda relativa alla declinazione sociologica ed organizzativa di tale funzione. Mi spiego: durante la storia, si registrano casi in cui tale funzione è assunta da un collegio, anziché da una persona sola. Dall’Ekklesia/Boulé della Grecia antica, passando per gli “anziani” delle prime comunità cristiane, arrivando all’odierno governo della Svizzera che è di tipo direttoriale, vale a dire collegiale, dove il presidente funge solo da portavoce e rappresentante del consiglio: sono solo pochi esempi, tra i tanti che si potrebbero addurre, di una “funzione paterna” che si concretizza, sul piano politico/sociologico, in un collegio. Ed ecco la mia domanda: da un punto di vista strettamente psicologico, che differenza passa tra una “funzione paterna” declinata sociologicamente in senso collettivo e la stessa assunta “monocraticamente” (mediante un solo individuo a capo di un gruppo)? Si può affermare, sempre in una prospettiva psicologica, che uno dei due modelli sia più funzionale? Le sarò grato se potrà rispondermi. Nel ringraziare anticipatamente, porgo cordiali saluti. Fabio Cigognini

    • serena
      Pubblicato 1 Giugno 2020 10:04 0Likes

      Gentile Fabio, mi fa una domanda difficile perché non mi sento sufficientemente preparata sulle tematiche sociologiche. In linea generale penso che si possa fare un parallelismo tra i due modelli rispetto alla funzione paterna ma ovviamente con i dovuti adattamenti. Non penso che uno sia più funzionale dell’altro, ma semplicemente funzionali per contesti di riferimento diversi. Saluti

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