Parlare di disabilità è molto più complesso per i genitori che per i bambini. I bambini osservano quello che accade intorno a loro e, come fanno sempre, fanno domande sul tema della disabilità perché vogliono capire. Quello che succede è che queste domande spesso mettono a disagio i genitori soprattutto se fatte di fronte ad una persona con disabilità. Perché succede? Perché sono i genitori i primi a vivere con disagio questo argomento. Ecco, quindi, qualche consiglio per affrontare con i bambini il tema della disabilità con naturalezza.
Prima di parlare di disabilità ai bambini rifletti su come vivi tu la disabilità
Riflettere in anticipo su come tu per primo vivi il tema della disabilità è il primo passo per non trasmettere ai figli messaggi non elaborati, contrastanti e incoerenti. Il rischio infatti è quello di non rispondere alle domande imbarazzanti o di dire cose poco pensate, lasciando nella mente dei bambini una sorta di confusione.
Parlare di disabilità ai bambini: rispondi alle loro domande.
Come dicevo prima i bambini iniziano a fare domande quando si accorgono di qualcosa di diverso “dalla loro normalità”.
Mia figlia per esempio, in occasione di una festa di famiglia, si è accorta che una zia di famiglia era seduta sulla sedia a rotelle e, quindi, le si è avvicinata e con la spontaneità dei bambini le ha chiesto perché è seduta lì e non camminava.
Siccome la signora non parla ma capisce, ho risposto io alla sua domanda. E con altrettanta naturalezza le ho risposto che la zia era seduta sulla sedia a rotelle perché aveva un problema alle gambe che le impediva di stare in piedi. Ho aggiunto che lei non poteva rispondere alla sua domanda perché aveva anche un problema nel parlare ma che però capiva perfettamente quello che succedeva. Così le ho chiesto se le andava di farle una carezza visto che sicuramente l’avrebbe apprezzata e così lei l’ha abbracciata. Poi se ne è corsa via a giocare con la stessa naturalezza.
Quando un bambino ti fa una domanda, quindi, rispondi con naturalezza. O al massimo, temporeggia, prenditi il tempo per pensare alla risposta, ma poi rispondi!
Spiega che avere una disabilità è diverso dall’essere un disabile
Avere una disabilità, fisica o psichica, significa che c’è qualcosa che non funziona bene nel corpo o nella mente di quel bambino o adulto, ma quel problema non è il bambino o l’adulto nella sua interezza. Quel bambino o quell’adulto ha un nome, delle emozioni, dei sogni, degli interessi, delle risorse su cui può contare, una famiglia, ecc.
Quindi sì, la zia non può camminare e parlare, ma la zia ti sente e ti capisce, ama i bambini che le parlano, le da fastidio se le si toccano le gambe, ecc.
Normalizza la disabilità
Normalizzare la disabilità significa proporla come qualcosa di normale, qualcosa che fa parte della realtà, qualcosa che succede durante la vita a volte, altre volte qualcosa che succede alla nascita. Non va assolutamente presentata come qualcosa di tremendo o di orribile. La disabilità è solo una parte, non è tutto.
Un modo carino per rendere la disabilità qualcosa di “normale” è di inserirla nei giochi dei bambini. Io per esempio ho deciso di regalare una Barbie in carrozzina a mia figlia perché ho notato che lei è molto attenta e sensibile a questi temi. Sono sicura che apprezzerà e la tratterà come una Barbie qualsiasi!
E tu, faresti questo tipo di regalo ai tuoi figli? Fammelo sapere rispondendo nei commenti!
Dott.ssa Serena Costa, psicologa dell’infanzia (serenacosta.it@gmail.com)
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